Nichi Vendola non ci sta. Dopo le dichiarazioni a sfondo omofobe di Silvio Berlusconi, il Governatore della Puglia ha lanciato un messaggio agli utenti di Youtube:
Caro Presidente Berlusconi, il tempo delle barzellette è finito. Non perché noi di sinistra non sappiamo ridere, ma perchè il tuo umorismo, il tuo avanspettacolo permanente, il tuo teatro della virilità mettono tristezza. Sembrano i titoli di coda di un film finito male, vengono percepiti come comportamenti insieme smodati e patetici. Le tue barzellette non possono far ridere un paese che è stremato, impoverito, spaventato, precarizzato, abbandonato. Ed è imbarazzante il fatto che la contesa politica debba avere per oggetto ninfe, escort, festini a luci rosse. Non perché noi stiamo violando il tuo diritto alla privacy ma perché tu da troppo tempo stai violando i limiti che la legge e il buonsenso impongono a chi ricopre ruoli pubblici di primo piano.
Ha proseguito:
Io non ho mai avuto un’avversione preconcetta della tua persona e ho cercato di avere con te rapporti di correttezza istituzionale e di cordialità umana, ma è diventato di giorno in giorno più insopportabile lo stile con cui hai condito i tuoi mille monologhi con battute sessiste, con riferimenti umilianti ai corpi di donna considerati alla stregua di prede per le tue interminabili stagioni di caccia, con storielle che grondano antisemitismo, ora persino con battute omofobe. Ma nessuno ha messo in discussione il tuo orientamento sessuale, piuttosto sono gli abusi di potere, le menzogne, la richiesta di impunità, persino la tua ricattabilità. Ecco: questi sono i temi a cui non dai mai risposta.
Ha concluso così:
Caro Berlusconi, le battute, sopratutto quelle volgari, possono ferire. Eppure dovresti saperlo. Quelle che tu spacci per galanteria si rivela come molestia, le barzellette razziste sono una minuscola enciclopedia dell’imbecillità. E in quanto ai gay, se un tuo figlio, un tuo amico, un tuo ministro lo fosse, e non avesse il coraggio di confessartelo, pensa quanta gratuita sofferenza gli staresti infliggendo con le tue battute. Tu sei l’uomo più importante d’Italia, dovresti persino sentire l’onere, l’assillo di essere un esempio per il nostro popolo, una guida politica e morale. Hai scelto invece di vestire i panni di un sultano d’occidente, ora che il tuo regno smotta paurosamente nel fango e nell’immondizia, ora che molti tuoi caporali e generali cercano di negoziare la propria personale salvezza, sarebbe bello da parte tua un’uscita di scena all’insegna del decoro. Il nostro popolo ha bisogno di pulizia, di verità, di sobrietà, di libertà, di serenità. Signor Presidente del Consiglio, le ragazze e i ragazzi del nostro Paese non vogliono fuggire né prostituirsi, vogliono una finestra aperta sul proprio futuro. Le tue dimissioni possono dare coraggio all’Italia migliore. Cordialmente, tuo Nichi Vendola.