Non dobbiamo rinunciare ad essere “unicorni”

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Non rinunciare ad essere unicorni: uno modo molto semplice e carino per ricordarci che possiamo essere noi stessi. E che dobbiamo farlo per il nostro bene. Anche e soprattutto se la società tende a volerci omologare in qualcosa che non siamo.

Non dobbiamo rinunciare ad essere "unicorni" Coming Out

E’ innegabile, siamo ancora in un mondo in cui essere se stessi, vivere la propria sessualità liberamente è un problema per la maggior parte delle persone in alcuni luoghi. E’ un concetto che viene ripetuto spesso, ma corrisponde a verità. Certo, rispetto a qualche anno fa le cose sono leggermene cambiate. Il problema è che ciò non è successo in italia. Nel nostro paese, essere come Kurt Hummel in Glee, magistralmente interpretato da Chris Colfer è ancora un problema. Se appari troppo gay o appartieni alla comunità LGBTQ devi solo sperare di apparire abbastanza neutrale perché c’è il rischio di venire picchiati per la strada, anche se si è semplicemente in compagnia.

E che dire dei diritti? Per la politica gay e lesbiche sono praticamente inesistenti. Da un certo punto di vista bisessuali e pansessuali sono fortunati: se si innamorano di una persona di sesso opposto non hanno problemi nello sposarsi ed avere figli. il problema è che la legge è limitata, come lo è la mente di chi gestisce questo paese.

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Di base c’è molta ignoranza e spesso unicorni bellissimi sono costretti ad essere solamente cavalli. Devono scambiare i loro colori arcobaleno con il grigiore. Anche se hanno fatto coming out e stanno bene con loro stessi. Questo però non significa che dobbiamo rinunciare ad essere unicorni se è questa la nostra natura.

Photo Credit | Thinkstock