Nozze gay all’estero, Consiglio di Stato annulla trascrizioni

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L’ennesima pagina omofoba è stata scritta dalla politica italiana: il Consiglio di  Stato annulla le trascrizioni delle nozze gay contratte all’estero. Ribaltando completamente le decisioni dei sindaci italiani, dando ragione al Ministro dell’Interno. Una decisione in buona parte inaspettata che ha giustamente scatenato polemiche.

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E c’è una motivazione precisa: a quanto pare il giudice che si è occupato del caso è politicamente schierato contro le unioni LGBT.

Giurista, cattolico, sposato e padre di due figli. Uomo libero e osservatore indipendente di politica, giurisdizione, costumi, società.

Questo è quel che si può leggere dal suo profilo twitter e diciamolo, non è per nulla confortante. Anche a dare un’occhiata a ciò che lo stesso retwitta: troviamo i proclami delle sentinelle in piedi e informazioni di tale genere. Non ci stupisce quindi scoprire che le maggiori associazioni LGBT hanno fatto già sapere che faranno ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. E’ incredibile pensare che nel 2015 nel nostro paese ancora si debba discutere di queste cose quando le unioni civili (almeno) dovrebbero essere un diritto riconosciuto da tempo.

Ed invece si rimane ancora una volta a bocca aperta davanti all’ennesima ingiustizia che colpisce le coppie dello stesso sesso. Come se non essere eterosessuali sia una colpa da scontare con il divieto di poter convolare a nozze e formare una famiglia. Il Consiglio di Stato con il suo parere va contro la decisione di 4 Tar che hanno semplicemente applicato la legge. Quando si riuscirà a vedere un po’ di giustizia in questo paese? Perché la religione finisce sempre per influire sulla società anche quando non c’entra nulla?

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