Oggi è un giorno che cambia la storia degli Stati Uniti. La Corte Suprema si è infatti espressa su due importanti leggi riguardanti i matrimoni gay, la DOMA “Defense of Marriage Act” e la Proposition 8 che vietava i matrimoni gay in California. Non pienamente come ci si sarebbe aspettato, ma si tratta comunque di un passo grandioso.
Il Doma, prima di tutto ed importantissimo, è caduto! La legge, con 5 voti contro 4 è stata sancita come incostituzionale. Fu approvata in modo bipartisan ma abbastanza controverso nel 1996 con il sostegno dell’allora presidente Bill Clinton e sostiene che in caso di matrimoni gay venga meno il vincolo di reciprocità che lega gli stati americani: ovvero se il matrimonio gay è riconosciuto in uno stato non deve essere per forza riconosciuto negli altri, come ad esempio accade per gli studi, le condanne penali ed i documenti. Era una legge considerata di fatto incostituzionale in diversi stati e soprattutto in quelli che riconoscevano le nozze gay nella loro validità. Fino al 2011 l’avvocatura dello Stato difendeva la legge in questione: ha smesso di farlo nel febbraio di quell’anno per decisione dell’amministrazione Obama che vi si è schierata fattualmente contro. Finalmente questa diversità è stata abbattuta: i diritti sono gli stessi ogni coppia sposata a prescindere dall’orientamento. Etero ed omosessuali sono equiparate davanti alla legge in quanto a welfare.
E poi abbiamo la Proposition 8, la legge peggiore post referendum mai partorita da uno stato americano dopo che nel 2008 la Corte suprema della California aveva dichiarato incostituzionale il divieto contro i matrimoni gay. Essa è stata infatti la risposta “popolare” a questa prima legalizzazione delle nozze gay e di fatto la norma che in California vieta alle persone dello stesso sesso di sposarsi. Qui il discorso è un pochino più complicato. Infatti non si è giunti ad un cambiamento “totale” come tutti si aspettavano, ovvero una presa di posizione che avrebbe reso legale il matrimonio gay non solo in California ma in tutti gli Stati automaticamente: la Corte Suprema in questo caso ha deciso di delegare la decisione ai tribunali statali dello stato interessato che hanno già dichiarato incostituzionale la Prop 8 e quindi i matrimoni gay nello stato californiano sono (di fatto) tornati legali. La Corte Suprema, non trovando una forte maggioranza ha deciso di non poter decidere sui matrimoni gay.
Due buoni obiettivi raggiunti ad ogni modo, da festeggiare.
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