Nella settimana del Pride, il Texas dimostra ancora una volta di essere uno degli stati più gretti dell’intera Unione: è intenzionata infatti ad andare contro alla decisione della Corte Suprema sulle nozze gay, sottolineando di avere ancora degli assi nella manica per opporsi al riconoscimento del matrimonio.
O meglio, per evitare di metterli in atto, utilizzando come scusa l’obiezione di coscienza per motivi religiosi. L’attorney general repubblicano Ken Paxton ha infatti definito “fuorilegge” il verdetto della Corte, sostenendo che tutti i funzionari statali del paese potranno rifiutare di rilasciare e licenze nuziali invocando come sottolineato in precedenza, “l’obiezione di coscienza per motivi religiosi“. Coloro che vi si appelleranno, secondo le leggi dello stato del Texas rischiano una multa o una denuncia ma Paxton ha già assicurato che vi sono molti avvocati nell’ordine texano pronti a difendere gratis coloro che si rifiuteranno di officiare le nozze di persone omosessuali o LGBTQ in virtù della propria fede.
Il Texas è al momento una piccola macchia nera in uno stato completamente arcobaleno che nel giro di una settimana ha visto prima arrivare l’equiparazione matrimoniale per tutti a prescindere dal sesso e dal genere e poi un Pride che anche in virtù della vittoria archiviata è apparso essere più colorato ed allegro del solito. Siamo davvero curiosi di capire come si evolverà la situazione. Riuscirà il Texas nel suo intento di mostrarsi ancora una volta uno stato tremendamente omofobo e gretto dal punto di vista sociale? Di sicuro ci sarà qualcuno che per questo, prenderà provvedimenti.
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