In Olanda, il ministro della salute Edith Schippers ha recentemente annunciato che il governo del paese europeo intende escludere dal rimborso del servizio sanitario nazionale le terapie che pretendono di curare l’omosessualità: l’assicurazione sanitaria obbligatoria coprirebbe le spese per un trattamento che, a detta del ministro e confermata da uno studio di medico, è basato sulla natura religiosa di un individuo e pertanto può essere considerato un percorso di fede piuttosto che medico.
Il ministro difende la posizione dell’esecutivo olandese ricordando che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e altre organizzazioni competenti mediche non considerano l’omosessualità come una malattia, quindi non c’è ragione che l’assicurazione sanitaria continui a finanziare terapie simili, da definite dal ministro fraudolente.
Le organizzazioni cristiane coinvolte in questo ciclone sono profondamente risentite, anche perché sono potenzialmente predisposte alla bancarotta senza i soldi statali; Henk van Rhee, portavoce del Heil Tot des Volks ha dichiarato:
Sembra chiaro che i cristiani sono stati esclusi dai servizi di salute mentale proprio perché cristiani.
Inoltre, oltre a essere discriminati, i cristiani devono anche a pagare la loro assicurazione sanitaria.
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