Lo studio olandese Coping with Chaos: How Disordered Contexts Promote Stereotyping and Discrimination ha rivelato che gli individui si rivelano maggiormente razzisti ed omofobi in ambientazioni caotiche. La ricerca ha preso in considerazione 40 individui che vivono nei pressi della ferrovia di Utrecht. Dr Diederik Stapel e Dr Siegwart Lindenberg, studiosi di sociologia alla Tilburg University in Olanda, hanno chiesto ai partecipanti di scrivere le loro opinioni su dei social network riguardo la comunità omosessuale e la popolazione tedesca.
L’esperimento è stato svolto in due differenti condizioni ambientali: il primo in mezzo ad una ferrovia sporca e degradata, il secondo una volta avvenute le adeguate pulizie. Le persone che si sono prestate all’indagine in condizioni ambientali di degrado accondiscendevano più facilmente a qualsiasi stereotipo, sia positivo sia negativo.
Lo studio ha preso in considerazione anche le risposte inconsce degli individui. Quando veniva chiesto loro di sedersi su una fila di sedie, l’ultima sedia era occupata sempre o da un individuo di colore o da un tedesco.
Insomma, nella stazione, sporca le persone tendevano a stare lontane da individui considerati diversi, mentre nella stazione pulita, non si sono rivelate particolari differenze.
Gli studiosi hanno affermato che gli stereotipi sarebbero un modo per districare il caos e per fare ordine nella mente:
Il messaggio è semplice e chiaro: i segni di disordine non solo aumentano l’asocialità, ma aumentano anche lo stereotipismo e la discriminazione! In ogni caso, stiamo cercando di capire quanto questi effetti permangono. Gli individui, infatti, potrebbero adattarsi al disordine circostante, quindi sarebbe troppo semplicistico affermare che ambienti caotici portano all’omofobia. Il disordine, perciò, nei nostri studi, indica uno stato inaspettato, non un adeguamento ad esso.
Sarebbe interessante effettuare lo studio sulle metropoli europee!