Padre Luigi Consonni, parroco della Chiesa di Santa Lucia a Palermo, ha annunciato la sospensione della veglia di preghiera indetta dai cristiani gay in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia:
La Curia di Palermo, venuta a conoscenza dell’iniziativa, mi ha invitato, nel pieno rispetto delle norme date dalla Santa Sede, a sospendere l’incontro di preghiera del giorno 12 nella nostra parrocchia.
Daniela Tomasino, presidente di Arcigay Palermo e portavoce del Palermo Pride, non ha digerito ancora il no rifilato dalla Curia per l’organizzazione dell’evento:
Siamo stupiti e addolorati. E’ un veto che cancella la sofferenza di vittime inermi, di quegli stessi deboli che il cardinale e la chiesa si dicono votati a difendere senza distinzioni. La proibizione e’ anche un atto di aggressivita’, nella sua complicita’, a coloro che diffondono omofobia e odio. L’iniziativa non ha come scopo quello di aprire un fronte di polemiche, ma di offrire uno spazio di riflessione, che tenesse in considerazione l’estrema varieta’ del movimento lgbt, composto sia da atei che da agnostici, ma anche da migliaia di cattolici. La veglia comunque si fara’, anche per strada, se non troveremo altri spazi.
Anche Mauro La Mantia, Presidente Regionale di Giovane Italia ha commentato il passo indietro della diocesi palermitana:
Ancora una volta assistiamo al maldestro tentativo da parte delle associazioni gay di imporre la loro visione del mondo. Non solo vogliono portare in Italia leggi contro l’istituto familiare, ma ora vorrebbero imporre anche un nuovo credo religioso alla Chiesa Cattolica. Quello delle associazioni gay e’ un attacco pericoloso alla liberta’ religiosa della Chiesa che, all’interno dei suoi edifici di culto, ha il diritto di far rispettare la propria pastorale. I casi isolati di aggressioni contro persone omosessuali, condannate pubblicamente anche dalla Chiesa, vengono usati strumentalmente da tali associazioni per l’approvazione di leggi da loro definite contro l’omofobia, ma in realta’ contro la liberta’ d’espressione religiosa sul tema dell’omosessualita’. Al Cardinale Romeo, oggetto di vergognosi attacchi condotti dall’ArciGay, va la nostra massima solidarieta.
Paola Concia, che bolla il divieto come “un atto cattivo e disumano”, si è mostrata disponibile ad incontrare il cardinale Romeo per discutere sui motivi di questa esclusione. La comunità gay della città ha, invece, manifestato l’intenzione di non arrendersi ed essere pronti a riunirsi davanti alla Chiesa per pregare “anche davanti a porte che ci vengono chiuse”.