Mentre in Parlamento si dibatte per l’ennesima volta sui diritti delle coppie lgbt italiane, la Corte di Cassazione equipara le coppie gay a quelle eterosessuali: la settimana prossima, l’ufficio di presidenza sarà riunito nelle stanze di Montecitorio per esaminare il caso Concia, la vicenda che coinvolgeappunto Paola Concia, l’unica deputata parlamentare apertamente e pubblicamente lesbica, appartenente al Pd, legata alla compagna Ricarda Trautmann (con cui si è sposata all’estero, ma il legame legalmente vincolante qui in Italia è praticamente nullo) a cui vorrebbe estendere la sua assistenza sanitaria dovuta in quanto parlamentare.
Il regolamento prevede, infatti, che possano usufruire di questo servizio non solo i coniugi, ma anche i conviventi, come per esempio il presidente Gianfranco Fini e la sua compagna Elisabetta Tulliani.
Purtroppo, il matrimonio celebrato in Germania, che ha un documento riconosciuto in tutti i paesi europei (e del resto del mondo naturalmente) che riconoscono i diritti alle coppie gay, non ha alcuna validità e l’ex leader di An Gianfranco Fini, in qualità di Presidente della Camera, ha annunciato di voler riunire l’ufficio di presidenza per sottoporre la questione ai suoi componenti e discutere affinché l’onorevole Concia possa almeno ricevere una legittima risposta.
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