PD, scontro sui matrimoni gay

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L’assemblea del Partito Democratico si è conclusa tra le polemiche per quanto riguarda i diritti civili per gli omosessuali. Il partito si è spaccato con la presentazione di due testi completamente differenti: il primo testo è passato con 38 voti contrari mentre il secondo testo, favorevole ai matrimoni gay, non è stato messo nemmeno in votazione dal presidente del partito, Rosy Bindi.

Pierlugi Bersani ha così commentato con una serie di dichiarazioni riportate da Il Corriere della Sera:

Nel momento in cui per la prima volta il Partito democratico prende l’impegno ad una regolamentazione giuridica delle unioni, vedo gente che dice vado via.

Rosy Bindi ha spiegato la decisione di non mettere il testo al voto con le seguenti dichiarazioni:

Non si poteva votare quel documento dal momento che con il primo, gia’ votato, avevamo escluso le nozze tra gay perche’ la Costituzione non le prevede.

Queste sono le dichiarazioni, infine, di Paola Concia, riportate da L’Unità:

Siccome il documento sui diritti che è stato approvato dalla maggioranza non parla di matrimoni gay, io ho presentato un ordine del giorno su questo punto. Questo ordine del giorno firmato da 40 membri non è stato messo ai voti per scelta della presidenza di assemblea. Io non ho minacciato di stracciare la tessera, ma Benedino, Fusco e Mancuso hanno riconsegnato le tessere al segretario. È stato surreale che non si sia voluto far votare, molte persone hanno detto che avrebbero votato contro, ma l’errore è non permettere il voto. Io avrei accettato qualsiasi voto dell’assemblea.

Photo Credits | Getty Images

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