Raoul Bova: “Le coppie gay non sono coppie di serie B”

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Raoul Bova: "Le coppie gay non sono coppie di serie B" Cultura Gay Primo Piano Alessandro Benetton, Raoul Bova, Don Luigi Ciotti, Paola Concia, Geppi Cucciari, Milena Gabanelli, Marco Materazzi, Mina, La Pina, Roberto Saviano e Francesco Vezzoli sono i firmatari dell’iniziativa promossa da Vanity Fair e rivolta a Elsa Fornero. Il mondo dello spettacolo (e non solo) chiede formalmente al ministro di fare qualcosa per le coppie gay, nel nostro paese considerate di serie B rispetto a quelle etero.

Raoul Bova, a cui è stata dedicata la copertina di questa settimana di Vanity Fair, spiega che per liberarsi dai pregiudizi dell’omosessualità è necessario venire a contatto con culture diverse dalla propria:

Nel mio caso, mi hanno aiutato molto i viaggi all’estero e la conoscenza di persone che venivano da culture meno conservatrici e machiste della nostra. Ma sono serviti anche le letture e il cinema. E non mi riferisco solo a film che raccontano storie gay, come quelli di Almodóvar. Mi riferisco a qualunque film ti faccia riflettere sulla necessità di permettere a tutti di integrarsi e avere gli stessi diritti. Qualunque film sugli ebrei, gli afroamericani, i diversamente abili. Non è questione di gusti sessuali diversi dai miei, è questione di fratellanza universale e cristiana. Gesù considerava suoi figli anche gli assassini, come si fa a non rispettare un fratello essere umano semplicemente perché è omosessuale?

L’attore spiega che non avrebbe nessun problema ad interpretare un omosessuale al cinema, e in merito ad un possibile coming out di uno dei suoi figli spiega:

Penserei che se ha deciso di parlarne con me, di concedermi la sua fiducia su un aspetto così intimo della sua vita, è segno che, come padre, ho fatto un buon lavoro.

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