Decisione storica del tribunale di Rimini, che ha riconosciuto l’Arcigay come parte civile in un processo con movente omofobo, condannando l’imputato a cinque anni di reclusione e ad un cospicuo risarcimento di 15mila euro per violenza sessuale, furto e minacce ai danni di un omosessuale.
I fatti risalgono al 25 agosto 2010 quando un uomo fu arrestato con l’accusa di aver picchiato, derubato, insultato e stuprato un ragazzo perchè gli faceva semplicemente schifo. Grande soddisfazione per l’avvocato Chaty La Torre, che ha seguito il caso per l’ufficio legale dell’associazione (Fonte Virgilio):
Il riconoscimento di parte civile di Arcigay, il quinto in differenti processi negli ultimi mesi, denota che, non occasionalmente, in sede di giudizio, la magistratura riconosce la rilevanza giuridica del movente omofobo e, di conseguenza, ammette Arcigay come associazione rappresentativa del mondo lgbt e che da anni si batte nella lotta contro discriminazione violenza e omofobia.
E per Paolo Patanè, presidente nazionale dell’Arcigay:
Ci auguriamo che questo orientamento si consolidi in seno alla magistratura e che il legislatore si metta in ascolto e riconoscano finalmente giuste leggi a tutela delle persone lgbt.