A pochi giorni dal Pride di Roma previsto per il 3 luglio, il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha annunciato il progetto di una casa d’accoglienza per tutti i ragazzi gay cacciati dalle famiglie dopo la scoperta della propria omosessualità.
Sto riflettendo su quella che potrebbe essere l’utilità di una struttura di prima accoglienza per gay e lesbiche maggiorenni che potrebbe occuparsi di quei giovani che hanno dei problemi nel rapportarsi con le loro famiglie, che ne rifiutano l’identità sessuale.
Per ora, è l’iniziativa resta solamente un’ipostesi da valutare e mettere in cantiere eventualmente per il 2011. Soddisfazione da parte di Imma Battaglia, presidente di Gay Project
Trovo che la proposta di Zingaretti di creare una casa di accoglienza per giovani gay e lesbiche cacciati di casa perchè non accettati dalle loro famiglie sia importante, lodevole e innovativa e vada nel senso di dare un forte contributo alla lotta contro l’omofobia, permettendo inoltre ai giovani di non sentirsi come spesso accade soli e deboli. E’ fondamentale, e sono certa che Zingaretti già ne abbia tenuto conto che il progetto includa anche le persone transessuali.
Anche Aurelio Mancuso, esponente della comunità gay italiana, si congratula con Zingaretti
E’ la migliore notizia in questo triste periodo storico costellato da continue aggressioni, violenze, discriminazioni nei confronti delle persone lgbt. Spero ardentemente che questo progetto si realizzi, perché sarebbe il primo servizio del genere in Italia e si tratterebbe finalmente di una risposta concreta nei confronti di tante persone omosessuali costrette a scappare di casa, senza avere una possibilità di aiuto e di orientamento. In altri Paesi europei questo tipo di servizi sono attivi da anni, si tratta, quindi, di raccogliere informazioni ed esperienze e adattarle alla nostra realtà.