Un politico appartenente all’Assemblea Federale russa, Vladimir Jabarov, ha rilasciato un’intervista televisiva nella quale ha giustificato le recenti aggressioni rivolte alla comunità gay. Jabarov, non nuovo a dichiarazioni omofobe, ha clamorosamente affermato che contrastare l’omosessualità con la violenza o con i termini che rientrano in una condotta omofoba è la reazione comune della “gente normale”. Oltre a ciò, il politico si è anche incluso nella schiera di questa fantomatica razza che condivide la bandiera della “normalità”:
E’ normale questa reazione. Prendete me, ad esempio. Io sono un oppositore categorico dell’omosessualità e la considero una deviazione dalla normalità!
Egli ha inoltre sostenuto che nella società attuale, a suo parere, non c’è posto per i gay:
Credo che sia un cammino senza uscita per lo sviluppo, dato che queste relazioni non hanno come scopo la procreazione.
Jabarov ha comunque assicurato una qualche forma di tolleranza nei confronti delle minoranze russe, ma a quali condizioni? A condizione che la comunità omosessuale riconosca di essere “deviata” e che si dedichi alla promozione dei valori naturali e religiosi.
Ciò che meraviglia maggiormente è che un individuo talmente omofobo possa ricoprire un posto di rilievo in Russia…