Finite le vacanze si devono fare i conti con dei veri e propri focolai di malattie sessualmente trasmissibili. È quanto emerge da un’indagine effettuata su un campione di consultori e reparti di ginecologia di tutta Italia. Le persone, sia etero che omosessuali (nessuno è escluso in questo caso) che si ritrovano a fare i conti con le malattie veneree alla fine dell’estate sono ogni anno sempre di più. A spiegarlo è il professor Giorgio Vittori, presidente della società italiana ginecologia e ostetricia:
Sempre più giovani, proprio nella fascia tra i 16 e i 24 anni, praticano sesso non protetto e già da alcuni anni a questa parte c’è un boom di visite ed esami specialistici che certificano l’esistenza di infezioni di vario tipo. Per questo cerchiamo di sensibilizzare prima delle partenze per le vacanze, ma non basta. Ecco allora che i servizi sul territorio proprio in questo periodo dell’anno rafforzano la loro presenza. Insomma, invece di andare avanti, si regredisce sul fronte della prevenzione.
Negli ultimi anni si è avuto un aumento di sifilide nella popolazione maschile (nel 2007 ci sono stati più di 720 casi) e di Hiv nelle persone con più di 30 anni. La maglia nera alle città con il maggior numero di contagi da malattie veneree è data a Trento e Bolzano.