Stefano Rodotà, intervistato da El pais, non si è tirato indietro nel rispondere a domande inerenti ai diritti (negati) degli omosessuali italiani. L’ex vice Presidente della Camera dei deputati ha affermato che è necessario creare delle leggi che vadano a riconoscere i matrimoni tra persone dello stesso sesso (Fonte L’Espresso):
La Corte costituzionale si è pronunciata nel senso che il Parlamento deve legiferare riconoscendo il matrimonio omosessuale; questo diritto è già garantito dalla Carta dei diritti dell’Unione europea. Abbiamo bisogno di un diritto sobrio, non negatore dei diritti; la religione non può condizionare la libertà.
Dovranno passare secoli prima che la politica italiana la smetta di considerare i gay cittadini di serie b? Oppure saranno necessarie un paio di ere geologiche?