Strage di Orlando, perché si indignano in pochi?

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La strage di Orlando è frutto di un attacco omofobo all’interno di un locale gay dove persone di ogni sessualità stavano passando una serata divertendosi e ballandosi. Quarantanove innocenti uccisi ed altrettanti feriti. Perché si indignano in pochi?

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Ovviamente la domanda è rivolta pensando agli italiani. Gli stessi che si sono affrettati a dire di “essere francesi” o “essere Charlie”. Eppure la solidarietà nei confronti di quelle anime innocenti morte ad Orlando sembra essere qualcosa di difficile da tirar fuori, da “ripulire” dall’etichetta gay. Si, quelle rimaste uccise sono esseri umani prima di tutto. Ma sono anche membri della comunità LGBTQ e per questo attaccati all’interno di un contesto teoricamente “privo di pericoli” per la comunità stessa.

Un folle, al quale senza problema è stata venduta un’arma di assalto ha fatto una strage, la più sanguinosa dai tempi dell’11 settembre. La seconda all’attacco delle Torri Gemelle per grandezza. Eppure qui in Italia quel “io sono gay” è dannatamente difficile per tutti da dire. E’ senza dubbio l’ignoranza gretta italiana, anche in coloro che si sono dimostrati spesso “friendly”. Ma in un momento come questo fa male, perché poteva esserci chiunque di noi al posto di quei 49 angeli. E pensare che nemmeno davanti alla morte si riesca a far cadere l’odio è davvero qualcosa di doloroso solo da pensare. Bisogna cambiare il mondo, e per farlo è la gente a dover cambiare. E’ necessario essere sempre in prima linea per poter modificare il mondo, senza avere paura.

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