Intervenendo alla Conferenza nazionale della famiglia in corso a Milano, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno ha proposto di imporre più tasse ai single e alle coppie (gay comprese) di fatto per risanare i bilanci dello Stato (Fonte Corriere Della Sera):
Bisogna sfuggire alla tentazione di voler dare tutto a tutti, e quindi ai gay e ai single, altrimenti non faremo mai politiche familiari. Bisogna concentrarci sulla famiglia della Costituzione formata da un uomo e una donna che fanno figli. Questo non vuol dire però discriminare le altre persone, vuol dire che la difesa dei diritti individuali non sono politiche familiari. Per favorire gli sgravi fiscali nei confronti delle famiglie numerose è giusto tassare maggiormente i single e le famiglie con pochi figli, visto che non ci sono le risorse per abbassare le tasse a tutti. Invito Giovanardi e il Parlamento a fare già in questa legislatura la riforma del quoziente familiare.
Netta la condanna del primo cittadino di Bari, Michele Emiliano, che più volte ha fatto riferimento al principio di uguaglianza espresso nell’articolo 3 della Costituzione:
Trattare stesse situazioni in modo simile, fermo restando che la Costituzione parla di famiglia fondata sul matrimonio. Ma se ci sono stessi bisogni vanno affrontati alla stessa maniera. Se si rompe il femore il compagno di un uomo è uguale se se lo rompe la moglie di un altro. Non ho trovato nella costituzione motivo per discriminare queste situazioni. Non ha senso che per aiutare le famiglie con figli si tassino di più i single, non risolve il problema. L’incertezza del futuro riguarda tutti e tutte le fasce d’età.