Dalle pagine di Pontifex, il criminologo Francesco Bruno esprime il suo punto di vista riguardo gli episodi omofobi degli ultimi giorni. E come sempre, a noi poveri gay, non ci resta altro che prenderlo in saccoccia:
E’ del tutto pacifico che coloro i quali alzano le mani per qualsiasi motivo siano dei delinquenti da condannare anche in modo esemplare. La violenza fisica non trova alcuna giustificazione, specie se avviene per motivi banali o per discriminazione, questo sia chiaro. Detto questo, va precisato che oggi i freni del senso del pudore sono molto ceduti, le maglie si sono allargate, ma questo non é all’infinito, nel senso che alcuni atteggiamenti in menti particolarmente eccitabili, causano alterazione e le spingono ad azioni inconsulte.
Non contento, lo studioso ha tenuto a precisare:
Se chi ha menato é un mascalzone, va detto che lo scambiarsi effusioni in pubblico da parte di omosessuali non é una condotta sempre accettata, in quanto non risponde a criteri di omogeneità e di comune accettazione, proprio in ragione di quella che io chiamo patologia. La condotta omosessuale che non é una scelta, ma una qualificazione di grave disturbo della personalità patologica, non é accettata, proprio a ragione della sua natura e dunque anche i gay potrebbero evitare condotte poco sensibili e per parte loro esibizionistiche ed intolleranti. Insomma uno scontro tra persone immature: tra delinquenti da un lato e insensibili e tal volta intolleranti per altro lato.
Immancabile un parere da esperto su come vivere (o meglio nascondere) l’affettività tra persone dello stesso sesso:
Ritengo che le effusioni sessuali generalmente vadano svolte in privato, anche per gli etero, essendo l’amore una cosa intima. Poi quando si tratta di casi particolari, questa regola di discrezione e prudenza sia ancor più marcata al fine di prevenire queste situazioni.