Dahmer: rimossi tag LGBTQ+ dalla serie tv

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Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story è stato originariamente classificato con il tag LGBT+ su Netflix, un’etichetta che lo streamer ha ora rimosso. Incentrata sul serial killer nella vita reale Jeffery Dahmer, che ha ucciso e aggredito sessualmente 17 giovani uomini e ragazzi tra il 1987 e il 1991, la serie è l’ultimo vero fascino del crimine per i fan del genere. Diretto dal creatore di American Horror Story Ryan Murphy e interpretato da Evan Peters, ex allievo e veterano dell’horror di AHS, Dahmer è stato presentato in anteprima su Netflix il 21 settembre.

Sebbene la drammatizzazione della vita dell’assassino da parte di Murphy abbia cercato di differenziarsi da altri titoli nel genere del crimine vero prestando particolare attenzione alle vittime di Dahmer ed evitando la glorificazione dell’assassino, le famiglie di quelle vittime hanno già parlato di essere nuovamente traumatizzate a causa del Dramma Netflix. Con molti progetti incentrati sul serial killer già esistenti, come Dahmer del 2002, The Jeffrey Dahmer Files del 2012 e My Friend Dahmer del 2017 con Ross Lynch, la storia di Jeffrey Dahmer è già stata trattata da diverse angolazioni. Ciò solleva la questione della necessità del dramma Netflix, portando alcuni spettatori a etichettare la serie come sfruttatrice. La serie ha acceso ancora più contraccolpi a causa della sua classificazione come dramma LGBTQ + (a causa dell’etichetta del serial killer come uomo gay) su Netflix.

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Dahmer: rimossi tag LGBTQ+ dalla serie tv Cinema Gay

Secondo il LA Times, il tag LGBTQ+ è stato ufficialmente rimosso dalla serie da Netflix dopo che molti spettatori si sono lamentati dell’etichetta. Gli spettatori hanno criticato il tag come “piuttosto disgustoso“, riferendo che “questa non è la rappresentazione che stiamo cercando“. Considerando il contraccolpo alla retorica omofobica dei media che ha circondato la copertura del caso Dahmer durante il suo tempo, è sorprendente che Netflix abbia usato l’etichetta LGBTQ+ come tratto distintivo della serie. Tuttavia, il servizio di streaming ha ottemperato alle richieste dei fan di rimuovere l’etichetta. Dal canto nostro troviamo però un po’ ipocrita la richiesta di rimozione del tag, come se quel mondo fosse sempre tutto rose e fiori. Crediamo tuttavia che sarebbe potuto rimanere per diffondere un messaggio di attenzione anche tra la comunità LGBT+ invitandoli a non abbassare la guardia anche in questi casi. I mostri non sono costituiti solo da omofobi, ma possono diventarle anche persone della stessa comunità. Troviamo piuttosto inutile, però, riportare queste atroci vicende alla memoria dei familiari delle vittime.