Intervenendo a Klauscondicio, il Procuratore Generale della Corte di Appello di Ancona, Vincenzo Macrì, ha spiegato dello strettissimo rapporto tra mafia e omofobia all’interno dei clan (Fonte Iris Press):
Una vera svolta “liberale” nel mondo della mafia. Si può essere boss mafioso ed essere gay (quasi) apertamente. Non succederà più come a Johnny D’Amato che venne freddato da alcuni picciotti di una famiglia mafiosa dei DeCavalcante solo per essere stato sorpreso in un club di scambisti ad amoreggiare con gli uomini. Episodio accaduto nell’ormai lontano 1992 a New York e immortalato nella celeberrima fiction dei Sopranos. “Non possiamo parlare di un vero e proprio via libera al coming out.