Si era tanto parlato di Marco Della Gatta, il pianista e compositore che in seguito alla decisione di diventare donna era stato cacciato dal Duomo di Lecce, la chiesa con cui aveva lavorato come organista per più di 18 anni.
Dopo 4 anni di cure ormonali, “Luana”, ha interrotto il mese scorso il suo percorso di cambiamento di sesso per riprendere la sua vecchia identità. Il 48enne ha spiegato in questo modo le ragioni del suo dietrofront alla Gazzetta del mezzogiorno:
Ho capito che come trans non sarei mai stata accettata. Purtroppo, in questo mondo conta moltissimo l’aspetto fisico, come ci si veste. Ma le ragioni sono diverse. In quest’ultimo anno e mezzo ho vissuto lontano dal Salento, sono andato a Roma, dove ho fatto esperienze ed incontri che mi hanno aperto gli occhi. Ho visto persone intorno ai 50 anni e più, in corso di transizione, vivere situazioni drammatiche. Hanno problemi a trovar lavoro, sono persone sole, che hanno perso legami affettivi e contatti importanti, perché quella bellezza esteriore che ogni transessuale cerca, alla mia età sfiorisce. E tutto questo mi ha spaventato e spinto a riflettere. Ho valutato pure i rischi legati all’intervento per diventare donna, che non sono di poco conto alla mia età. Anche Carolina, la mia compagna, ha avuto un ruolo fondamentale, mi ha aiutato ad accettarmi per quello che sono, a farmi capire che la transizione è soprattutto un processo psicologico; per lei non conta come mi vesto, se sono Luana o Marco non fa differenza. Ma su tutte queste motivazioni, prevale il fatto che da transessuale non ero più sereno.
Il compositore delle musiche di Nuovomondo ha ribadito che oggi, nonostante i cambiamenti degli ultimi tempi, ha trovato la serenità che stava cercando:
Sono sereno e non rimpiango nulla di quel che ho fatto. Dopo oltre trent’anni passati a nascondermi, oggi vivo quel che sono alla luce del sole.