Il 20 settembre sarà la data in cui i militari gay potranno liberamente far sapere il loro gusti sessuali a lavoro. Il presidente Barack Obama, insieme al segretario alla difesa Leon Panetta e l’ammiraglio Mike Mullen si sono riuniti per parlare dell’abrogazione del Dont’ Ask Don’t Tell, che avverrà tra meno di 60 giorni. Obama ha fatto sapere in un comunicato:
militari gay
Usa: il Pentagono annuncia la fine del Don’t ask don’t tell
L’amministrazione Obama annuncia ufficialmente l’abolizione del Don’t ask don’t tell, il divieto, rivolto ai soldati omosessuali, di poter prestare servizio per la patria a causa del proprio orientamento sessuale. Secondo la modifica approvata a dicembre, i gay delle forze armate potranno dichiarare la propria omosessualità senza alcuna ripercussione (Fonte Washington Post).
Usa: via libera ai gay nell’esercito
E’ ufficiale anche da un punto di vista prettamente pratico: gay e lesbiche potranno prestare servizio nell’esercito americano senza correre di essere licenziati. Una corte d’appello di San Francisco ha ordinato il giorno 6 luglio la sospensione immediata della norma definita Don’t ask, don’t tell. David Cruz, professore della Scuola di Legge Gould dell’University of Southern California, ha commentato la messa al bando della legge in questo modo:
Connecticut: deputato vorrebbe celebrare le celebrazioni gay nelle basi della Marina
Chris Murphy, deputato del Connecticut, in relazione ad un disegno di legge che rispetti l’uguaglianza dei diritti per tutti i cittadini, ha chiesto alla Marina Militare statunitense che consenta la celebrazione delle nozze gay nelle sue basi in Connecticut.
La petizione di Murphy giunge dopo che alte cariche della Marina avevano affermato di essere disposte a permettere la celebrazione in alcune basi, situate in regioni nelle quali il matrimonio tra membri dello stesso sesso fosse legalizzato.
Elezioni Usa 2012: Obama punta sui gay per la riconferma
Gli Stati Uniti si preparano alle elezioni del 2012, nonostante (previsioni Maya a parte) siano previste tra più di un anno. Lo sa bene Barack Obama, il quale sta mettendo a punto tutti i particolari riguardante la campagna elettorale per la sua rielezione.
Il primo Presidente di colore, da come prevedono alcuni esperti del settore, per assicurarsi ancora una volta il comando della nazione a stelle strisce starebbe puntando sugli elettori omosessuali. Durante il suo mandato tanto è stato fatto per la comunità gay: tra tutti primeggia l’abrogazione della Don’t Ask Don’t Tell.
Usa: i militari gay potranno sposarsi
E’ ufficiale. Dopo l’abrogazione del Don’t ask don’t tell, la legge militare che vietava alle truppe di poter dichiarare apertamente la propria omosessualità, i soldati omosessuali potranno convolare a giuste nozze in quegli Stati che consentono il matrimonio gay “nel rispetto delle leggi statali e locali e dell’appartenenza religiosa delle persone che intendono sposarsi”.
Nella nota diffusa dalla Marina Militare americana si specifica che che “se la base militare si trova in uno stato in cui i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono legali, quindi le strutture della base possono essere normalmente utilizzate per le cerimonie”. Eileen Lainez, portavoce del dipartimento alla Difesa, ha commentato la svolta epocale:
I marines americani amano Britney Spears (video)
Dopo l’abrogazione del Don’t Ask don’t tell, che vietava ai soldati gay di vivere apertamente la propria sessualità, si respira un’aria più friendly tra le truppe statunitensi che hanno modo di esprimere al meglio i propri gusti anche in ambito musicale.
Da qualche giorno, spopola su Youtube, un esilarante video in cui alcuni marines (sperando durante un attimo di goliardica pausa dalle missioni umanitarie in Afghanistan) si cimentano con una divertente parodia di Hold it against me dell’iconissima Britney Spears. Tra un accampamento e l’altro, c’è tempo anche per gag senza pudore. Bravi ragazzi, così si fa! Dopo il salto, trovate la clip. Buon divertimento.
Australia: gruppo Facebook contro i militari gay
Un gruppo di omofobi ha tentato di “salvare” i propri colleghi su Facebook. Qualcuno ha infatti creato un gruppo con lo scopo di far conoscere i gay presenti all’interno della Australian Defence Force. Nel gruppo si potevano leggere “perle” di tale spessore:
L’omosessualità è una scelta di vita sporca. E’ un vostro diritto sapere chi in questo momento sta mordendo il cuscino. Se conosci qualche schifoso che si trova dentro nell’ADF, non esitare ad inviare una e-mail per farcelo sapere.
Usa, Robert Gates: “L’abolizione del DADT porterà importanti cambiamenti tra le truppe militari”
Il Segretario della Difesa Usa Robert Gates è fermamente convinto che l’abrogazione del Don’t Ask, Don’t Tell porterà significativi cambiamenti ai militari. La legge che vietava alle truppe gay e bisessuali di servire apertamente il Paese ha spinto il presidente Barack Obama e vertici del Pentagono a certificare che l’esercito è pronto per una nuova fase:
La mia ipotesi è che non ci saranno modifiche sostanziali nel comportamento dei militari americani. Più che alla spinta e formazione dei soldati, credo che si dovrebbe continuare a curare gli interessi con dignità, rispetto e disciplina.
Usa: marina navale revoca il licenziamento di Stephen Jones
Indiscrezioni rivelano che la Marina navale americana abbia revocato il licenziamento dell’ufficiale Stephen Jones, trovato tempo fa a letto con un collega. L’accusa di cattiva condotta è infatti decaduta, secondo la fonte Servicemembers United. Alexander Nicholson, il direttore del gruppo gay, ha dichiarato che la Marina ha sicuramente preso la decisione più saggia ed ha aggiunto:
Abbiamo assistito ad una nuova versione del Don’t Ask, Don’t tell mascherato sotto l’accusa di cattiva condotta che sta andando purtroppo in voga tra i comandanti!
Corea Del Sud: la Corte Costituzionale vieta il sesso gay nelle Forze Armate
La Corte Costituzionale della Corea del Sud ha confermato il divieto di sesso gay nelle Forze Armate (al fine di mantenere la disciplina tra i ranghi) con tanto di comunicato stampa diffuso agli organi di stampa:
Il codice del diritto non può essere considerato come atto giuridico discriminatorio contro i gay in quanto tale comportamento, se lasciato incontrollato, potrebbe comportare episodi deprovevoli in seguito a continue molestie da parte dei superiori in caserma.
Usa: rivista online per i militari gay
Dopo l’abrogazione della Don’t ask Don’t tell i militari gay non hanno più paura di mostrarsi alla luce del sole. La legge che impediva loro di fare coming out pena il licenziamento, ha permesso loro di intraprendere una serie di iniziative che prima sarebbero state impensabili.
Ad esempio qualche tempo fa era comparso in rete un social network a loro dedicato, di recente invece è stato pubblicato un magazine che descrive le loro storie. La rivista online ha una cadenza bimestrale, parlerà delle persone che lavorano nella difesa americana e avrà come scopo quello di far conoscere al vasto pubblico donne e uomini che sono state costrette a tacere per troppo tempo.
Cina: Jin Xing, l’étoile trans della danza
Jin Xing non è solo uno dei pochi transgender riconosciuti legalmente dalla conservatrice Repubblica Cinese, ma è anche una delle più celebri e prestigiose danzatrici e coreografe cinesi. La storia personale dell’étoile è stata irta di ostacoli. Nata nel 1967 uomo, Jin è poi entrata nell’esercito, raggiungendo persino il grado di colonnello.
Scopre poi, però, di possedere un grande amore per la danza e va a studiare a New York. Quì concepisce la decisione di cambiare sesso, anche se l’idea l’aveva già sfiorata anni prima, come racconta in un’intervista a Roma:
Usa: manifestanti condannati per aver discriminato militari gay
Tredici manifestanti contro il divieto ai militari gay di far parte dell’esercito sono comparsi il 18 marzo di fronte alla Corte Federale. I partecipanti alla campagna sono stati accusati di aver violato gli ordini della legge federale. Se saranno condannati trascorreranno ben sei mesi in prigione. Il loro arresto risale al novembre scorso, quando i tredici manifestanti si erano incatenati per protesta alla recinzione esterna alla Casa Bianca.
La ventinovenne Sara Boyd, facente parte del gruppo, era stata licenziata dalle Forze Aeree nel 2003 per aver violato il Don’t Ask, Don’t Tell. La donna dichiarato:
Ero stanca delle finte promesse dei superiori e anche del nostro presidente, degli indugi…Ci dicevano di aspettare il nostro turno perchè c’erano affari più importanti.