Un giovane in Iran, descritto dai media locali come un gangster, è stato impiccato pubblicamente in Marwdasht, provincia del Fars, per presunte condotte di sodomia praticate con un altro maschio: le autorità non hanno reso pubblica l’età dell’uomo, che era conosciuto solo con la sigla CH M.
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Africa: due ex Presidenti hanno condannato l’omofobia
Festua Mugae e Kenneth Kaunda, due ex Presidenti africani, hanno condannato la criminalizzazione dell’omosessualità sempre più prepotente in Africa. Esiste poi una stretta correlazione tra l’aumento dei casi di Hiv tra omosessuali e la dilagante omofobia del Continente Nero.
Le minoranze sessuali, infatti, invece di poter accedere alle informazioni sui metodi di prevenzione e cura dell’Aids, vengono perseguitate ed incarcerate o addirittura condannate a morte se manifestano pubblicamente il loro orientamento sessuale. Festus Mugae ha asserito:
Non vinceremo mai la battaglia contro l’Hiv se continueremo a nascondere i gay e le lesbiche a causa nella nostra poca flessibilità mentale e del nostro precario senso di adattamento.
Uganda: Parlamento propone pena di morte per i gay
E’ incredibile come nel 2011 si debba ancora comunicare tali orripilanti notizie. Il Parlamento ugandese pare stia tentando nuovamente, dopo il fallimento del 2009, di far approvare una legge che condannerebbe i gay del paese alla pena di morte. Un provvedimento che se venisse approvato andrebbe contro ogni genere di tutela dei diritti umani.
Giustappunto, oggi, Amnesty International e Human Rights Watch hanno invitato il parlamento ad abbandonare ogni intento di approvazione del provvedimento. Nel 2009 era già iniziato un iter legislativo per approvare tale brutale legge; poi per fortuna tutto è stato bloccato dalla comunità internazionale. Venerdì scorso, purtroppo, i lavori sono ripresi e la questione è stata riaperta in Parlamento. Michelle Kagari, direttore africano di Amnesty, ha commentato così la sconvolgente notizia:
E’ preoccupante che tale provvedimento riprenda in esame un progetto di legge che umilia, ridicolizza la dignità umana e viola i diritti umani.