L'Isola di Man riconosce le unioni gay Cultura Gay

L’Isola di Man riconosce le unioni gay

L'Isola di Man riconosce le unioni gay Cultura Gay

Dal prossimo 6 aprile, l’Isola di Man riconoscerà le coppie gay, equiparando le unioni lgbt a quelle sposate in materia di eredità, pensione e indennità fiscali, un pò come accaduto alla Gran Bretagna quasi cinque anni fa. E’ da sottolineare l’enorme passo in avanti compiuto se si pensa che l’omosessualità era illegale fino al 1992 e che l’età per il sesso consensuale è stata pareggiata solo nel 2006. Il Ministro del Tesoro, Allan Bell, che ha presentato il disegno di legge, ha commentato:

E’ stato un momento estremamente difficile per le persone omosessuali che desiderano vivere relazioni amorevoli alla luce del sole. Ma i diritti dei gay sono più tutelati negli ultimi 20 anni sull’isola. E’ un posto molto diverso ora, è più tollerante, e la comprensione è inclusiva.

Maryland: i matrimoni gay non saranno legalizzati Cultura Gay

Maryland: i matrimoni gay non saranno legalizzati

Maryland: i matrimoni gay non saranno legalizzati Cultura Gay E’ fallito miseramente il tentativo di legalizzare i matrimoni gay nello stato americano del Maryland. I sostenitori di un disegno di legge che proponeva di attuare un’uguaglianza piena tra matrimonio gay (ed eterosessuale), non ha ottenuto abbastanza voti (71 necessari per l’approvazione) per far passare l’emendamento alla Camera.

Dopo lo scioglimento delle riserve da parte del Senato e la disponibilità del governatore Martin O’Malley a firmare la legge, il testo è ritornato alla Commissione della Camera per essere ridiscusso (o mandato in soffitta per sempre?!). La delegata democratica, Anne R Kaiser, ha appreso con dispiacere l’insuccesso:

Argentina, deputato rivela: "Ho un figlio gay e ne sono fiero" Cultura Gay

Argentina, deputato rivela: “Ho un figlio gay e ne sono fiero”

Argentina, deputato rivela: "Ho un figlio gay e ne sono fiero" Cultura Gay Da qualche giorno, sta spopolando su Youtube, un bellissimo video in cui Ricardo Cuccovillo, esponente del partito socialista argentino pronuncia il suo discorso conclusivo in occasione dell’approvazione della legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, avvenuta il 14 maggio 2010 e confermata dal Senato il 15 luglio di un anno fa.

Dopo il salto, trovate il toccante messaggio (con tanto di sottotitoli in italiano) in cui il politico dichiara candidamente di essere fiero del figlio omosessuale, e che ha tutte le intenzioni di difendere i diritti gay durante tutta la legislatura. Un comune appello al buon senso e al dovere civico verso gli emarginati dalla società ci vuole, no?

Il matrimonio gay regolato in 10 Paesi, ma la discriminazione continua Cultura Gay

Il matrimonio gay regolato in 10 Paesi, ma la discriminazione continua

Il matrimonio gay regolato in 10 Paesi, ma la discriminazione continua Cultura Gay Coppie lesbiche o gay possono sposarsi legalmente in dieci Paesi, spalmati su tre continenti. Ma l’osservatorio per i diritti umani ha affermato lunedì scorso che la legalizzazione dei matrimoni omosessuali non ha fermato gli episodi di discriminazione nella vita di tutti i giorni. Boris O. Dittrich, direttore del programma per i diritti della GLBT all’osservatorio per i diritti umani, ha dichiarato:

Sebbene il matrimonio tra membri dello stesso sesso sia l’ultima tappa per l’acquisizione dell’equità dei diritti, gli episodi di omofobia non hanno fine, anche nei confronti di coppie legalmente sposate.

Sudafrica: lesbiche promuovono campagna contro la violenza correttiva Cultura Gay

Sudafrica: lesbiche promuovono campagna contro la violenza correttiva

Sudafrica: lesbiche promuovono campagna contro la violenza correttiva Cultura Gay Attiviste lesbiche di Cape Town hanno dimostrato fuori dal parlamento per chiedere una risoluzione riguardo il problema della violenza correttiva. Le 25 partecipanti del gruppo di Luleki Sizwe vogliono che il Ministro della giustizia qualifichi l’atto come un crimine d’odio. La violenza correttiva è la pratica che vorrebbe riportare le lesbiche a rigare dritto e sembra essere sempre più comune.

Nel 2008 Eudy Simelane fu violentata, picchiata e poi uccisa da due uomini. Luleki Sizwe ha raccolto 170.000 firme per richiedere che il governo si occupi del problema e ha rivelato alla stampa canadese:

Abbiamo dimostrato che siamo in grado di mobilitare centinaia di persone e non solo in Sud Africa, ma in tutto il mondo e il governo non potrà ancora per molto ignorare la nostra lotta contro la violenza correttiva.

Israele: i rabbini celebrano matrimoni tra gay e lesbiche Cultura Gay

Israele: i rabbini celebrano matrimoni tra gay e lesbiche

Israele: i rabbini celebrano matrimoni tra gay e lesbiche Cultura Gay I rabbini appartenenti alla comunità zionista hanno deciso di sposare uomini gay con donne lesbiche per non violare la loro fede proibizionistica nei confronti dei matrimoni omosessuali. Il rabbino Areleh Harel, secondo l’Haaretz, pare aver già praticato 50 di questi specie di matrimoni e con i suoi colleghi ha istituzionalizzato l’iniziativa, appoggiato da altre comunità religiose che praticano i matrimoni combinati. Haaretz riporta:

I matrimoni gay-lesbica sono da sempre stati praticati tra gli ultra-ortodossi, ma questa iniziativa è differente: non vuole tenere nascosto il problema ma vuole riconoscere l’omosessualità e questo grazie anche a quattro organizzazioni per religiosi omosessuali (Havruta, Bat Kol, Hod e Kamocha).

UK: Channel 4 firma un accordo per trattare temi trans con maggior sensibilità Cultura Gay Televisione Gay

UK: Channel 4 firma un accordo per trattare temi trans con maggior sensibilità

UK: Channel 4 firma un accordo per trattare temi trans con maggior sensibilità Cultura Gay Televisione Gay Channel 4 ha firmato un accordo con Trans Media Watch col quale si impegna a trattare le problematiche trans con sensibilità ed accuratezza. Il documento invita i media ad usare termini appropriati per denominare i transgender, a sradicare la transofobia e ad assicurare la messa in onda di storie di trans positive. Inoltre, spinge i media a scoraggiare la disinformazione e ad assicurare che gli impiegati trans vengano trattati come tutti gli altri.

Il noto canale ha firmato il documento a Londra, la scorsa notte e spera vivamente che altri media possano aderire all’iniziativa.

Ricky Martin, Jane Lynch, Ellen DeGeneres scrivono una lettera ad Obama perchè supporti i matrimoni gay Cultura Gay

Ricky Martin, Jane Lynch, Ellen DeGeneres scrivono una lettera ad Obama perchè supporti i matrimoni gay

Ricky Martin, Jane Lynch, Ellen DeGeneres scrivono una lettera ad Obama perchè supporti i matrimoni gay Cultura Gay Alcune note celebrità americane (gay e etero) hanno scritto al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, per chiedere la piena parità del matrimonio, estendendolo anche alle coppie omosex. Rufus Wainwright, Ellen e Portia DeGeneres, Ricky Martin, Jane Lynch sono tra i firmatari del documento, redatto in occasione della campagna Freedom to Marry. Si legge:

Caro Signor Presidente,
invochiamo, ancora una volta, quelle garanzie sancite dalla Costituzione, dopo che tu e il procuratore generale avete stabilito che la discriminazione federale contro le coppie gay e lesbiche nel matrimonio è incostituzionale. Grazie per aver preso una posizione di principio ed aver compiuto un passo importante verso la totale uguaglianza davanti alla legge per tutti gli americani. Oggi ti chiediamo di fare il passo successivo e accontentare la maggioranza dei cittadini favorevole al riconoscimento del legame tra coppie gay.

Martina Navratilova: "Vorrei strangolare i politici anti-gay" Cultura Gay

Martina Navratilova: “Vorrei strangolare i politici anti-gay”

Martina Navratilova: "Vorrei strangolare i politici anti-gay" Cultura Gay Sull’ultimo numero di Advocate, Martina Navratilova, si è scagliata contro i politici anti-gay:

Vorrei strangoalare per lo più i repubblicani che rifiutano di riconoscere i crimini di odio, equiparando l’omosessualità vari tipi di bestialità e pedofilia. Non è possibile che la facciano franca ancora. Il modo in cui il Presidente Obama difende i diritti gay è incredibile. Finalmente sta facendo capire che non è una cosa onorevole quella di essere bulli.

Carlo Vizzini: "Un boss dichiaratamente gay rischierebbe la vita" Cultura Gay

Carlo Vizzini: “Un boss dichiaratamente gay rischierebbe la vita”

Carlo Vizzini: "Un boss dichiaratamente gay rischierebbe la vita" Cultura Gay Intervenendo a Klauscondicio, il web programma di Klaus Davi, Carlo Vizzini, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, ha parlato di omosessualità all’interno delle cosche mafiose:

Un boss che si dichiarerebbe gay rischierebbe la vita, ma nessuno è in grado di dire quanti omosessuali ha incontrato in un giorno, quindi non escludo affatto che ci siano. E va detto che oggi ci sono modi migliori di dissimulare la propria omosessualità. Come accade per una certa scala di valori, secondo cui un boss non dovrebbe compiere adulterio, essere donnaiolo. Tutte questi “valori”, come anche l’omosessualità, sono cose che vacillano.

Brasile: la legge Maria Da Penha applicata ad una coppia gay Cultura Gay GLBT News

Brasile: la legge Maria Da Penha applicata ad una coppia gay

Brasile: la legge Maria Da Penha applicata ad una coppia gay Cultura Gay GLBT News La scorsa settimana un giudice del Rio Grande ha applicato la legge Maria Da Penha, nome derivato da quello di una donna del Cearà che aveva subito in passato gravi maltrattamenti in famiglia, ad un caso riguardante una coppia gay. La legge tenta di reprimere le manifestazioni di violenza espresse contro dei familiari e, soprattutto dei mariti nei confronti delle mogli.

L’uomo aveva denunciato il suo ex compagno per maltrattamenti e minacce. Il giudice Osmar De Aguiar Pacheco ha dichiarato che la norma può avere un valore più esteso in quanto tende a punire tutte le prevaricazioni del più forte sul più debole, indipendentemente dal sesso della vittima o dal contesto nel quale ha luogo la violenza.

Jonathan D. Lovitz: "Non sono considerato giurato imparziale poichè gay" Cultura Gay

Jonathan D. Lovitz: “Non sono considerato giurato imparziale poichè gay”

Jonathan D. Lovitz: "Non sono considerato giurato imparziale poichè gay" Cultura Gay L’ attore newyorkese Jonathan D Lovitz ha utilizzato la vigente disparità giuridica delle comunità omosessuali come scusa per giustificare una non equità del suo ruolo di giurato. Occhio per occhio, dente per dente insomma. Jonathan ha affermato di non poter essere imparziale, dato che è considerato dalla società, in quanto gay, un cittadino di serie B. Il modello ha espresso la propria idea proprio nel momento del giuramento nel quale appunto viene chiesto al giurato di dichiarare la propria imparzialità. Egli ha descritto quel momento sulla sua pagina Facebook:

Ho alzato la mano e ho detto: “Finchè non potrò sposarmi o adottare un figlio nello Stato di New York, non potrò essere un giurato imparziale per nessun cittadino, dal momento gli occhi della giustizia stessa mi vedono come un cittadino di seconda classe“.

Louisiana: il governatore Buddy Roemer contrario ai matrimoni gay Cultura Gay

Louisiana: il governatore Buddy Roemer contrario ai matrimoni gay

Louisiana: il governatore Buddy Roemer contrario ai matrimoni gay Cultura Gay Il governatore della Lousiana, Buddy Roemer II, è lieto di vivere in un paese in cui i gay sono onorati e stimati, ma si è detto, incoerentemente contrario ai matrimoni gay. In un’intervista al The Huffington Post, Roemer che sarà un futuro candidato alle elezioni Presidenziali del 2012, si è detto conservatore e ha rivelato di avere un parente gay in famiglia, un cugino lontano che reputa una gran persona. Egli ha aggiunto:

Mio cugino è giunto in California per avere una vità più tranquilla e amo vivere in un paese in cui gli omosessuali sono onorati e stimati, ma credo che l’assetto familiare tradizionale debba rimanere invariato!

Cina: gay sposa la madre dell'amante per ottenere il visto Cultura Gay

Cina: gay sposa la madre dell’amante per ottenere il visto

Cina: gay sposa la madre dell'amante per ottenere il visto Cultura Gay L’avventura accaduta in Cina recentemente riguarda un triangolo davvero singolare. Si tratta della storia di un italiano a Shangai, che, da poco arrivato in Cina, s’innamora di un ventinovenne. I due inziano a convivere, ma l’uomo deve rinnovare il Visto ed escogita così uno stravagante escamotage per evitare le lunghe procedure.

L’uomo decide infatti di sposare la madre cinquantanovenne dell’amante ed ottenere così un Visto di lunga durata. Le cose sembrano destinate ad andare per il meglio se non fosse che, durante le nozze, la Polizia cinese si accorge che il Visto dell’uomo era scaduto da ottanta giorni e lo arresta. La povera vedova non solo si vede portar via il futuro marito in manette, ma scopre anche di essere stata ingannata, poichè egli aveva una relazione col figlio.