Il senatore del PDL, Raffaele Lauro ha presentato, nei giorni scorsi, un disegno di legge che introdurebbe nel nostro ordinamento il contratto di mutuo sostegno (CMS), finalizzato a regolamentare tutte le unioni di fatto (Fonte Agenparl):
Gli ordinamenti giuridici non possono essere considerati come un’architettura immobile o cristallizzata nel tempo, rispetto all’evoluzione della società, che spesso si articola in forme nuove e consolidate nel tempo di comunità di persone. Per tale ragione, queste forme consolidate diventano meritevoli di tutela da parte del legislatore. Ciò risulta tanto più evidente in presenza di una legge fondamentale, la nostra Costituzione repubblicana, che, nei suoi principi, promuove il valore relazionale delle persone e la loro capacità di contribuire, attraverso le formazioni sociali, alla vita e alla crescita della comunità nazionale. Né può valere oltre, lo dico da cattolico praticante, rispettoso della laicità dello Stato, l’obiezione che una tale disciplina, così inquadrata, possa costituire un attentato all’istituto della famiglia, fondamento dell’organizzazione sociale, tutelato dalla Costituzione, all’articolo 29. La nostra Costituzione, infatti, nei principi fondamentali che la ispirano, mostra, a tal riguardo, una modernità veramente stupefacente, ed offre, con l’articolo 2, uno spazio costituzionale idoneo alla regolamentazione delle unioni di fatto. Non sono più tollerabili discriminazioni tra cittadini di serie A e cittadini di serie B in una democrazia, non formale, incentrata sulla dignità della persona e sulla tutela dei suoi diritti fondamentali.
Ma in cosa consistono i quattro punti della proposta di legge?