Sappiamo tutti il pensiero di Rosy Bindi nei confronti del matrimonio gay. L’onorevole del Pd, pur ribadendo la questione “incostituzionalità”, si è schierata contro Pierferdinando Casini in quanto ha utilizzato un termine non adatto a definire le nozze omosessuali durante l’ultimo convegno dell’Udc. In una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa ha fatto sapere:
Rosy Bindi
Matrimoni gay, Rosy Bindi contestata alla Festa dell’Unità (Video)
Momenti di tensione durante la Festa dell’Unità a Roma. Rosy Bindi è stata contestata da un gruppo di persone dopo aver ribadito l’impossibilità di creare una legge a favore dei matrimoni omosessuali nel nostro paese. L’onorevole del Pd è stata costretta ad interrompere più volte il suo intervento a causa delle urla (sono volati paroloni come “Sei scema”, “Dici solo cazzate”). La Bindi è comunque riuscita a dire:
PD, scontro sui matrimoni gay
L’assemblea del Partito Democratico si è conclusa tra le polemiche per quanto riguarda i diritti civili per gli omosessuali. Il partito si è spaccato con la presentazione di due testi completamente differenti: il primo testo è passato con 38 voti contrari mentre il secondo testo, favorevole ai matrimoni gay, non è stato messo nemmeno in votazione dal presidente del partito, Rosy Bindi.
Concia Vs Bindi sui matrimoni gay (video)
E’ scontro aperto tra l’onorevole Paola Concia del Partito Democratico e Rosy Bindi sulla delicata questione dei matrimoni gay. Invitata alla presentazione dell’ultimo libro della Concia, la coautrice (con Maria Teresa Meli) ha sollecitato anche la collega di partito ad una riflessione sui diritti negati alle coppie dello stesso sesso.
Rosy Bindi: “Niente matrimoni gay nel programma del PD”
Sì alle unioni di fatto, no assoluto ai matrimoni gay. E’ questo in sintesi il pensiero di Rosy Bindi espresso dalle pagine del sito di Avvenire. La parlamentare del PD ha fatto sapere che il suo partito intende tutelare i diritti gay ma in maniera, per così dire, “ristretta”:
Rosi Bindi: “Il matrimonio è solo eterosessuale”
Se nel centro destra non c’è posto per i diritti gay, nel centro sinistra le cose non vanno meglio. Dopo le dichiarazioni di Angelino Alfano in merito all’approvazione dei matrimoni gay in un futuro governo composto da Idv, PD e Sel, Rosi Bindi ha “tranquillizzato” la comunità lgbt (durante l’intervista di Maria Latella per Sky Tg 24) dicendo che la priorità del suo partito si chiama “matrimonio eterosessuale”:
Giovanardi: “Due donne che si baciano? Come vedere far pipì per strada”
Siamo alle solite: Carlo Giovanardi sferra un nuovo duro attacco alla comunità lgbt italiana negando il proprio appoggio al ministro Fornero su tematiche che riguardano il mondo queer (Fonte Il Messaggero):
Due donne che si baciano per strada fa lo stesso effetto di vedere fare la pipì in pubblico. Se lo fa in bagno va bene, ma se uno fa la pipì per strada davanti a lei, può darle fastidio. Ci sono organi costruiti per ricevere e organi costruiti per espellere. Ci sono anche faccende delicate ovvero problemi di batteri, eccetera eccetera, che richiedono una grande attenzione nel momento in cui si fanno certe pratiche. Onde evitare malattie. Quindi nel momento dell’educazione sessuale nelle scuole, è normale, corretto e fisiologico dare un modello: gli organi dell’uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni. E non è altrettante naturale il rapporto tra due uomini o due donne.
Legge sull’omofobia bocciata: i commenti a caldo
La comunità lgbt italiana non ha digerito la sonora batosta alla Camera in seguito all’approvazione delle pregiudiziali di costituzionalità mosse dal Pdl, Lega e Udc. Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, ha commentato (Fonte Asca):
Rocco Buttiglione: “L’omosessualità non può essere considerata come un bene giuridico meritevole di tutela”
La discussione, alla Camera, della legge anti-omofobia, ha tirato fuori il peggio della nostra classe dirigente di maggioranza. La votazione, rinviata nuovamente a fine giugno, è stata osteggiata dal presidente dell’Udc, Rocco Buttiglione, che non ha mai nascosto di non vedere di buon occhio questo provvedimento:
Difendiamo la dignità della persona omosessuale ma non crediamo che l’omosessualità possa essere considerata come un bene giuridico meritevole di tutela. La famiglia è un valore costituzionale che va protetto, l’omosessualità ricade nella sfera privata. La ragione di questa disparità sta nella funzione sociale della famiglia in cui vengono allevati i bambini, senza la famiglia la società scompare. Quindi l’effetto vero di questa legge è promuovere l’omosessualità come stile vita in Italia. C’è una grande differenza tra promuovere l’integrazione degli omosessuali e promuovere lo stile di vita omosessuale. La differenza la si capisce se si mette da parte il dogma infondato per cui omosessuali si nasce così come si nasce maschi o femmine. L’omosessualità è il risultato di un insieme di fattori biologici, psicologici e culturali, così come lo è la formazione della nostra identità sessuale. L’impressione è che parte del movimento omosessuale mira alla possibilità di intervenire nel momento di formazione della persona, nelle scuole, dell’identità omosessuale alla pari o addirittura come condizione vantaggiosa rispetto a quella eterosessuale. Ciò contrasta con il diritto naturale delle famiglie e con la Costituzione italiana.
Anche Giorgio Stracquadanio, deputato del PDL, ha offerto perle di alta cultura omofoba interagendo con la vicepresidente di turno dell’Assemblea di Montecitorio Rosy Bindi sul delicato tema:
La legge è ideologica ghettizzante e violenta nei suoi esiti perché se facciamo una casistica delle vittime di discriminazione discriminiamo a nostra volta. Ciascuno è uguale di fronte alla legge e la libertà di ognuno va difesa. Le aggressioni ai gay sono sullo stesso piano di quelle subite in questi giorni di campagna elettorale dalle nostre donne che vengono additate come ‘puttane’ e che sono state additate come ‘puttane’ da manifestazioni intere. Ciascuno è libero di vivere la propria sessualità come crede col solo limite della violenza e non esiste alcuna giustificazione allo stigma sociale nei confronti della libertà sessuale delle persone. A onore della verità devo dire che non da questa parte è venuta un’aggressione alla libertà sessuale delle persone: stiamo assistendo in questi giorni di campagna elettorale a una barbarie. Le persone che lavorano con noi, che stanno ai gazebo, vengono costantemente e ripetutamente indicate dai nostri avversari come ‘puttane’. I nostri avversari passano coi loro simboli politici e gli dicono ‘puttane, quanto vi danno per stare lì?’, ‘puttane, cosa avete fatto per stare col partito del puttaniere?’. Il più grande stigma sociale della libertà sessuale in questi mesi è arrivato dal movimento ‘Se non ora quando’. L’omofobia è già per il nostro diritto penale un reato perché rientra tra le ingiurie per turpi e futili motivi. La violenza, l’aggressione verbale sono parimenti inaccettabili e punibili indipendentemente dalle vittime, che siano omosessuali, giovani, anziani, obesi ecc… perché se dico ‘lesbica di merda’ devo essere punito in maniera più grave che se dico ‘obeso o puzzolente’?
Aurelio Mancuso: “Fini e Bindi a favore della legge anti-omofobia”
In un incontro tra Equality Italia, rete che si batte per i diritti civili gay e il Presidente della Camera, Gianfranco Fini si è compreso la reale posizione del politico riguardo la questione lotta all’omofobia:
Sono d’accordo per una legge contro l’omofobia e mi impegnerò affinché venga approvata in Parlamento!
Paola Concia vittima di insulti omofobi
Paola Concia, deputata del Partito democratico, è stata vittima di un episodio di intolleranza omofoba mentre, iera sera, stava passeggiando per le vie di Roma assieme alla compagna Ricarda. Lo sconcertante racconto arriva direttamente dalla sua pagina Facebook:
Non ci sono andata più al concerto di Patty Smith e Carmen Consoli. Stavo andando alla macchina mano nella mano con Ricarda e mi sono sentita scaricare addosso tanti di quegli insulti: “lesbica di merda, ai forni vi devono mandare” ecc. Mi voleva mettere le mani addosso. In pieno centro, le persone guardavano… e alcuni si sono arrabbiati con me. Che cosa siamo diventati. Ho chiesto scusa a Ricarda a nome degli italiani dopo che quel signore stasera ci ha aggredite dandoci delle “lesbiche di merda che dovevano essere bruciate nei forni”…lei con un sorriso dolce mi ha detto “quante volte, io tedesca, dovrò ancora chiedervi scusa?” Grazie Ricarda per lo stile…