Fa sempre piacere leggere di studi realizzati sulla comunità omosessuale, ma questo del National Institutes of Health ci sembra al quanto trascurabile. Il titolo dello studio dice già tutto, “L’associazione tra dimensioni del pene e la salute sessuale tra gli uomini che fanno sesso con altri uomini”, ma è il contenuto che far storcere maggiormente il naso.
studi gay
L’Università di Winchester sta pensando ad un registro con tutti gli studenti gay
Eric Anderson sta pensando di creare un registro contenente gli studenti e il personale omosessuale dell’Università di Winchester. Il docente ha dichiarato che chiamerà questo elenco Outlist, dalle sue parole si evince che sarà una sorta di contact list a tema lgbt:
Come università, Winchester, è in prima linea nella promozione e nella celebrazione della cultura lgbt, sia degli studenti che dello staff. La Outlist è solo uno dei modi per poterla diffondere. Sarà un’occasione per dichiarare il loro sostegno alla comunità lgbt e fare una dichiarazione sulla loro sessualità. Sarà una rete aperta, in modo per gli studenti di incontrarsi gli uni gli altri, per partecipare ad eventi e vedere di persona la politica della Università di Winchester.
Cile: la società non tollera l’omosessualità
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha pubblicato uno studio nel quale viene esposta la difficilissima situazione nella quale si trova la comunità gay del Cile. Mentre per altri paesi inseriti nella ricerca si ha un’accettazione dell’omosessualità in media del 52%, in Cile, purtroppo, l’accettazione della minoranza sessuale è molto più scarsa.
In Cile solo il 45,77% della popolazione tollera l’omosessualità e il risultato è uno dei più bassi tra tutti i paesi sudamericani. Il Movimento di Integrazione e Liberazione omosessuale ha emesso un comunicato nel quale si afferma:
Se neanche la metà dei cittadini cileni accetta la diversità sessuale la responsabilità è di sicuro dello Stato che non si è ancora fatto carico del problema. Non considerare le minoranze sessuali nelle politiche antidiscriminatorie è un grave errore, un paradosso sociale che il nostro governo commette nei confronti della parte della società meno tollerata!
Usa: meno suicidi tra gli adolescenti omosex in aree gay-friendly
Uno studio americano ha cercato di dimostrare come i teenagers gay o bisessuali commettano meno suicidi in zone maggiormente gay-friendly, rispetto ad aree conformiste. Lo studio ha riguardato 32.000 studenti di istituti superiori dell’Oregon e i suoi risultati sono stati pubblicati sulla rivista Pediatrics. Sembra, secondo i dati raccolti, che i giovani bisessuali o gay siano tendenzialmente più predisposti al suicidio rispetto ai coetanei eterosessuali.
E’ stato attestato, però, che i ragazzi che frequentano istituti tolleranti e che hanno adottato misure gay-friendly e portato avanti politiche antidiscriminatorie sono meno a rischio rispetto agli altri.
Russia: bambini omosessuali nati da fumatori di tabacco
Lo psicologo russo George Burtsev ha cercato di comprendere i motivi per i quali i bambini nascono con malformazioni o per i quali in futuro mostrano varie problematiche . Per fare ciò, egli ha monitorato la gravidanza di numerose donne. Secondo il suo studio, negli ultimi 20 anni c’è stato un aumento esorbitante dei difetti di nascita. Burtsev collega questo impenno all’incremento del numero dei fumatori. Fin quì le dichiarazioni dello psicologo sembrano normali ed utili alla popolazione se non fosse che egli ha qualificato l’omosessualità come un difetto di nascita:
Il sitema riproduttivo della madre è molto sensibile a qualsiasi alterazione chimica dell’organismo. E qualsiasi cambiamento organico può arrecare danni psicologici al bambino,
Arcigay smentisce l’esclusione delle coppie gay dal censimento Istat 2011
L’associazione Usi/RdB-Ricerca denuncia il fatto che, ancora una volta, la ricerca Istat 2011 non prenderà in considerazione le coppie gay disattendendo gli accordi preso con l’Arcigay. Il progetto Censimento 2011 sarebbe dovuto partire l’ottobre prossimo e avrebbe dovuto prendere in considerazione le coppie conviventi dello stesso sesso. L’Arcigay ha evidenziato come il provvedimento sarebbe stato importante per comprendere il reale numero di coppie gay che può usufruire di giuste leggi in parità ed uguaglianza.
Purtroppo, una nota inviata al Garante dall’Istat l’ha reso partecipe della modifica del questionario per il censimento, modifica che elimina l’opzione relativa alle coppie conviventi dello stesso sesso, ossia quella utile ed apprezzata dall’Arcigay. Insomma, il questionario non prende più in considerazione l’opzione coppie conviventi dello stesso sesso, bensì lascia l’opzione generica coppie conviventi.
Papa Ratzinger, Ruoco Varela e José Marìa Aznar i più indesiderati dai gay
Papa Ratzinger, Ruoco Varela e José Marìa Aznar sono i tre personaggi che la comunità gay spagnola ritiene più indesiderabili. Questo il risultato del primo studio delle Abitudini e delle Opinioni della comunità omosessuale in Spagna. Sul podio abbiamo, in ordine, il capo della chiesa spagnola, il Papa e l’avversato ex Presidente popolare.
Se i primi tre personaggi poco amati rappresentano l’estrema destra, il quarto dovrebbe essere di sinistra, poichè si tratta di Hugo Chavez. Il quarto posto se lo aggiudica il gruppo mediatico Intereconomìa per le sue posizioni radicali. Sesta posizione per Fidel Castro che non è certo un esempio di tolleranza gay. Al settimo posto troviamo la religione islamica, notoriamente avversa a relazioni tra lo stesso sesso e fede comune a molti paesi che ancora prevedono la lapidazione per omosessualità.
Olanda: razzismo ed omofobia in aumento negli ambienti caotici
Lo studio olandese Coping with Chaos: How Disordered Contexts Promote Stereotyping and Discrimination ha rivelato che gli individui si rivelano maggiormente razzisti ed omofobi in ambientazioni caotiche. La ricerca ha preso in considerazione 40 individui che vivono nei pressi della ferrovia di Utrecht. Dr Diederik Stapel e Dr Siegwart Lindenberg, studiosi di sociologia alla Tilburg University in Olanda, hanno chiesto ai partecipanti di scrivere le loro opinioni su dei social network riguardo la comunità omosessuale e la popolazione tedesca.
L’esperimento è stato svolto in due differenti condizioni ambientali: il primo in mezzo ad una ferrovia sporca e degradata, il secondo una volta avvenute le adeguate pulizie. Le persone che si sono prestate all’indagine in condizioni ambientali di degrado accondiscendevano più facilmente a qualsiasi stereotipo, sia positivo sia negativo.
I gay seconda minoranza più citata dai mass media
Il Centro d’ascolto dell’informazione televisiva ha condotto uno studio, collaborando col dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’Università La Sapienza, per comprendere qual’è la frequenza con la quale le minoranze vengono citate dai mezzi di comunicazione. L’indagine è titolata Minorities Stereotypes on Media.
Lo studio ha preso in considerazione i principali telegiornali e le principali trasmissioni di approfondimento dei maggiori editori radiotelevisivi. I dati, presentati ieri a Roma, hanno mostrato il seguente quadro: la minoranza pià presa in considerazione, col 40,4%, è stata quella degli immigrati, la seconda quella degli omosessuali, con una percentuale del 30,6%, al terzo posto le minoranze religiose (12, 3%) e al quarto posto quelle nomadi con l’8,9%. All’ultimo posto figura la minoranza rappresentata dagli ex-detenuti (1,2%).