Finalmente arrivano notizie positive per i gay ugandesi. Dopo la campagna denigratoria del magazine Rolling Stone, incentrata sulla pubblicazione di nomi, indirizzi e qualunque altro dato sensibile degli attivisti per i diritti gay del paese, arriva finalmente una sentenza a loro favore.
Un giudice ugandese si è espresso contro gli articoli di RS, in quanto violano pesantemente il diritto alla privacy dei cittadini coinvolti nelle pubblicazioni. La sentenza è sì relativa alla campagna del magazine, ma si estende anche a tutti i restanti media. Che siano essi quotidiani, televisioni o trasmissioni radio, non è concesso diffondere dati personali di altre persone senza il loro consenso.
Agli attivisti gay spetteranno, inoltre, circa 650 dollari, comprensivi sia delle spese legali sostenute contro Rolling Stone che di risarcimento per i danni morali.