La nuova campagna di Unhate Benetton ha suscitato, inevitabilmente, le ire del mondo cattolico per fotomontaggio di un bacio gay tra Benedetto XVI e Ahmed Mohamed el-Tayeb, imam della moschea di Al-Azhar al Cairo, in Egitto. Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa del Vaticano (Fonte Avvenire):
Bisogna esprimere una decisa protesta per un uso del tutto inaccettabile dell’immagine del Santo Padre, manipolata e strumentalizzata nel quadro di una campagna pubblicitaria con finalità commerciale. Si tratta di una grave mancanza di rispetto per il Papa, di un’offesa dei sentimenti dei fedeli, di una dimostrazione evidente di come nell’ambito della pubblicità si possano violare le regole elementari del rispetto delle persone per attirare attenzione per mezzo della provocazione.
Abdul Abderraim, uno degli Imam della moschea di Roma, annuncia una querela:
È auspicabile che l’autorità giudiziaria italiana, nel pieno rispetto della laicità dello Stato, prenda provvedimenti contro simili attacchi alle religioni, sia essa quella cattolica, islamica o qualunque altro credo religioso.
Il vice presidente esecutivo di Benetton Group, Alessandro Benetton, ha respinto le accuse:
Io penso che la malizia sia soprattutto negli occhi di chi guarda. E mi piacerebbe pensare che chi guarda questa campagna, o chi avrà occasione di vederla, pensi invece agli elementi di riconciliazione e non di rottura. Volevamo semplicemente promuovere la vicinanza tra popoli, fedi, culture, nella pacifica comprenssione delle ragioni altrui mediante immagini volutamente forti.
Dura la reazione di Luca Borgomeo, presidente dell’Aiart:
Un’offesa al cattolicesimo. La religione non può essere offesa in questo modo. Anche la pubblicità si ponga dei limiti.
Rocco Buttiglione chiosa:
Questi di Benetton sono noiosi. Pensano di essere intelligenti e dissacranti, sono solo stupidi e volgari.