Tredici manifestanti contro il divieto ai militari gay di far parte dell’esercito sono comparsi il 18 marzo di fronte alla Corte Federale. I partecipanti alla campagna sono stati accusati di aver violato gli ordini della legge federale. Se saranno condannati trascorreranno ben sei mesi in prigione. Il loro arresto risale al novembre scorso, quando i tredici manifestanti si erano incatenati per protesta alla recinzione esterna alla Casa Bianca.
La ventinovenne Sara Boyd, facente parte del gruppo, era stata licenziata dalle Forze Aeree nel 2003 per aver violato il Don’t Ask, Don’t Tell. La donna dichiarato:
Ero stanca delle finte promesse dei superiori e anche del nostro presidente, degli indugi…Ci dicevano di aspettare il nostro turno perchè c’erano affari più importanti.
A dicembre la legge è stata abrogata dal senato, ma operativamente ci vorranno ancora mesi perchè i miltari gay possano liberamente servire l’esercito e perché coloro i quali sono stati licenziato possano riprendere servizio. Dovranno passare minimo sessanta giorni perché la nuova legge sia effettiva. Una lunga agonia per chi alla fine vuole solo servire il proprio Paese!