Può un libro che racconta una storia omosessuale farti diventare nemico del Vaticano? Sì, se parliamo di Kiril Maritchkov, giurista e scrittore bulgaro candidato a diventare ambasciatore in Vaticano. Da Roma non ne vogliono sapere di chiudere un occhio. Orazio La Rocca su La Repubblica racconta:
Da oltre tre mesi i rapporti tra i due paesi sono diventati tesi perché il diplomatico designato dal ministero degli Esteri di Sofia non ha ricevuto il gradimento della Segreteria di Stato vaticana. Motivo del rifiuto: il diplomatico nominato — Kiril Maritchov — ha scritto un romanzo, best seller nel suo paese, sulle condizioni di vita degli immigrati in Italia, in cui, tra l’altro, si racconta anche di un rapporto omosessuale a pagamento tra un giovanissimo clandestino dell’Est e un uomo incontrato a Roma. Una storia sgradita alla Santa Sede che lo ha immediatamente “punito” bocciando — oltre al romanzo — la sua nomina ad ambasciatore presso il Papa. […] Profilo ideale per un candidato a rappresentare la Bulgaria in Vaticano. Ma la sua designazione ha clamorosamente r a f freddato i rapporti tra i due paesi, quasi come al tempo delle polemiche esplose per la cosiddetta pista bulgara, battuta dagli inquirenti italiani che indagarono sull’attentato a Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981 e che, tra l’altro, portò all’incriminazione di Serghei Antonov, responsabile a Roma della compagnia aerea Balkan Air. Antonov (morto nel 2007) fu accusato di complicità dal turco Alì Agca, l’autore dell’attentato, e incarcerato, ma alla fine fu assolto per insufficienza di prove. Col caso Maritchov la tormentata storia diplomatica tra Bulgaria e Vaticano si ripete anche se su un piano prettamente letterario.
Clandestination, il libro di Maritchkov, ha avuto uno straordinario successo nel suo paese.