Politici (e non solo) in rivolta per l’ultimo spot Vivident, che racconta di un padre che si rivela al figlio dicendogli che in realtà è la madre, con un susseguirsi di scene surreali. Laura Allegrini, senatrice del Pdl e segretario della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, lo boccia senza appello come dichiarato a Klauscondicio (Fonte Iris Press):
È uno spot che, attraverso un messaggio subdolo e accattivante, umilia la donna disconoscendone totalmente il ruolo. Infatti nello spot c’è un uomo, non la madre. C’è il maschio che dice ‘io non sono tuo padre, ma tua madre’. Ma quello non è una madre. E’ un travestito. La protesta molto decisa del Moige non mi meraviglia affatto. Questo spot fa paura ai bambini. I dati dimostrano ormai che si inizia da piccolissimi a consumare tv, anche sotto i 3 anni. Non credo che faccia bene ai bambini vedere un padre col seno finto, un uomo travestito.
La parlamentare non chiede, però, la soppressione della pubblicità:
Basterebbe che venga mandato in onda in fascia protetta, quella meno vista dai minori.
Dello stesso parere (discutibile) anche Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori:
A mio giudizio, lo spot incriminato non lascia intravedere risvolti sociologici rilevanti perché al disvelamento di genere il figlio reagisce a sua volta con una rivelazione più farsesca che sconvolgente. Casomai il messaggio che se ne potrebbe trarre è che i figli per molti genitori sono come marionette. Mi riferisco a quei genitori che decidono in loro vece, che li vorrebbero alla stregua di cagnolini da salotto, pronti a obbedire a ogni intimazione, paterna o materna che sia, e che calendarizzano le loro giornate riempiendole a ogni costo di impegni, dallo sport alla scuola di musica, anche se i figli non nutrono vocazioni in tal senso.
Ha, inoltre, proseguito:
A dirla tutta lo spot incriminato non è scioccante come forse l’ideatore ha pensato perché, nell’epoca in cui il dibattito sulle adozioni gay è avviatissimo, credo che una sceneggiatura simile non impressioni nessuno. Non è nemmeno sessualmente d’impatto, anzi è castigato perché l’anziano genitore indossa un busto e non esibisce i seni, per quanto decadenti potrebbero essere a quella età. La mancata esibizione dei seni, secondo me, ci spinge più verso il feticismo che verso una mistica teofania di genere. Tutto sommato mi sembra insomma uno spot frivolo, tant’è che sulla testa di chi reputa scioccante il messaggio cade poi un cetaceo di grosse proporzioni, quasi a voler dire ‘ma fammi il piacere!’. C’è infine un’ultima considerazione da fare: come direbbe Di Pietro, che ‘c’azzecca’ tutta questa sceneggiatura con una gomma da masticare? Di sicuro tra i pubblicitari c’è una grossa crisi di idee e la réclame in questione ne è una conferma.